Trovo l'intervento di karuma (o Karuna?) molto interessante, ma ho da ridire sulla sovranita` nazionale. La sovranita` nazionale e` piu` che altro un paravento dietro il quale si cela la paura per cio` che uomini che giudichiamo diversi da noi possono imporci. Bisogna riconoscere che nella pratica questa paura ha qualche fondamento ed io stesso, che nella teoria considero la sovranita` nazionale un intralcio alla civilta` umana, sono molto preoccupato che si possa giungere alla sua abolizione senza tutti gli opportuni passaggi preliminari, ovvero senza le dovute precauzioni. Ma come per altre paure se si vuol crescere occorre vincere anche questa; ed e` impossibile vincerla senza averne consapevolezza. Cosi` come bisogna acquisire la consapevolezza che a prescindere dalla globalizzazione occulta quel paravento e` divenuto inefficace; che per tanti aspetti la sovranita` nazionale e` gia` stata di fatto superata. Quando una nube radioattiva, per esempio, varca i confini di una nazione non si cura molto della presenza o meno di una dogana, o se nello stato per cui sta transitando vige una legge di cautela che vieta la produzione di energia nucleare. D'altra parte nel mondo in cui viviamo le risorse di molti creduloni si trasformano in ricchezza per pochi furbacchioni. Non mi stupisce che i furbacchioni abbiano capito prima dei creduloni che potevano aumentare il loro potere con degli accordi internazionali, o meglio con una globalizzazione delle procedure e degli strumenti con cui lo esercitano; una globalizzazione ovviamente non di dominio pubblico. Per agire da furbacchioni occorre spesso compiere azioni illegali, ma e` un rischio; e allora cosa c'e` di meglio che un mondo diviso in tante legislazioni diverse per avere l'opportunita` di fare a casa di qualcun altro cio` che e` illegale a casa propria? Come farebbero a sfruttare i precari asiatici se vigesse anche la` il nostro statuto dei lavoratori? Ecco perche` la considero gia` in teoria un intralcio alla civilta`. E se per estensione del concetto dovessimo riconoscere anche la "sovranita` familiare"? Dovremmo forse evitare di far rispettare la nostra legge ad una "famiglia sovrana"? Di intrometterci nei suoi affari interni che magari prevedono l'uso della violenza quale metodo di risoluzione dei conflitti e cioe`, in pratica, che il marito possa picchiare la moglie e sfruttare i figli? Occorre costituire uno stato universale, con leggi che valgano ovunque. Il presupposto indispensabile per un'uguaglianza tra tutti gli individui e` che siano soggetti alla stessa legge. Il mondo e` inesorabilmente sopranazionale; non e` una nostra scelta. E quanto piu` tardiamo nel costituire alla luce del sole adeguate istituzioni mondiali capaci di assoggettare il potere economico ad un potere politico democraticamente e globalmente esercitato tanto piu` concederemo un pericoloso (per le sorti dell'umanita`) vantaggio a chi agisce nell'ombra.